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martedì 9 giugno 2020

Linea 1201 - Residenza diffusa dell'artista Angelo Bellobono - Prima tappa alla capanna di Charles Moulin

Angelo Bellobono, Paesaggio raschiato, 2020, oil on wood, cm. 20x30
Dal 22 Giugno 2020 al 30 Settembre 2020
ROCCHETTA A VOLTURNO | ISERNIA
LUOGO: Sedi varie
INDIRIZZO: sedi varie
CURATORI: NOS Visual Arts Production
ENTI PROMOTORI:
  • Associazione Atla(s)Now


Linea 1201 è un programma di residenza diffusa dell’artista Angelo Bellobono, promosso dall’associazione Atla(s)Now, a cura di NOS Visual Arts Production e realizzato con il contributo della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele
 
Tra l’estate e l’autunno 2020, partendo da Roma, base operativa dell’artista, Angelo Bellobono intraprenderà un programma di residenze itineranteche attraversa l’Appennino in quattro tappe per investigare e raccontare le terre alte dell’Italia mediante l’arte, in dialogo con altri artisti, esperti e appassionati. Durante il percorso, l’artista produrrà unanuova serie pittorica, dove la pratica en plein air dei grandi pittori ottocenteschi sarà la chiave per raccontare un’Italia nascosta e promuovere un’idea di turismo culturale lento e consapevole, che necessariamente diventa sempre più impellente favorire. Aconclusione del progetto sarà pubblicato un libro edito da viaindustriae publishinge a cura di NOS, in cui confluiranno riflessioni sull’esperienza e un racconto sul paesaggio. Di importanza centrale, in quest’ottica, saranno anche le iniziative aperte al pubblico organizzate in occasione di ogni tappa, come escursioniworkshop, che permetteranno alle persone di condividere insieme all’artista percorsi, riflessioni e visioni (per i dettagli sui programmi e le prenotazioni: info@nosproduction.com). Nel corso del progetto, sul sito web e sui canaliInstagrameFacebook di NOS Visual Arts Production sarà inoltre possibile seguire, a cadenza regolare, il diario on line dell’esperienza.
 
Da tempo in cantiere, Linea 1201prende il via in coincidenza della riapertura post emergenza Covid-19 con l’intento di far tesoro e dar seguito ad alcune riflessioni emerse durante il periodo di lockdown su temi quali l’isolamento e i confini, il rapporto con il paesaggio e l'ambiente, ma anche rispetto ai cambiamenti che hanno subito il nostro approccio al camminare e alle relazioni, e, non ultimo, al territorio montano con le sue esclusive modalità di frequentazione. Il numero “1201” che dà il titolo al programma rappresenta la lunghezza della catena montuosa, dal limite sud dell’Aspromonte calabrese, fino al Monte Maggiorasca in Liguria.Le terre alte – commenta Bellobono –richiedono un patto di reciproca appartenenza dettata dal corpo, e dagli sforzi che questo compie per conoscerle e viverle in modo sostenibilmente produttivo e visionario.

Con Linea 1201, l’artista prosegue un’indagine già avviata sulle aree rappresentative del Mediterraneo, pensato come un grande “lago di montagna” incastonato tra le vette che lo incorniciano e di cui la dorsale appenninica rappresenta metaforicamente una nave che lo attraversa. Questa linea altalenante, che unisce le cime nel corso di 1201 km, è già stata interamente percorsa a piedi da Bellobono nell’estate 2018, quando l’artista ha dedicato un mese a percorrere in “salita e discesa” ognuna delle vette più alte per raccoglierne le terre diverse, simboli delle loro identità differenti, per farne poi un quadro cui ha dato il nome di “Monte Appennino”.
 
Guardare un paesaggio da lontano e dipingerlo senza incontrarlo e attraversarlo, rappresenta un’impressione, un esercizio di linee e macchie più o meno virtuoso. Nel momento in cui lo si attraversa il paesaggio si disintegra alla vista e si ricompone con i nostri sensi, i nostri passi, il nostro corpo. Immaginazione e ricordo si fondono. (Angelo Bellobono)
 
A cura di NOS Visual Arts ProductionLinea 1201 si inserisce nel percorso di ricerca che le curatrici dell’agenzia di produzione artistica Elisa Del Prete Silvia Litardi perseguono sulla dimensione unica dei contesti della provincia italiana. In risposta alla riapertura che segue lo stato di emergenza che l’Italia ha vissuto in questi ultimi mesi, Linea 1201si propone come un gesto di ripartenza che pone al centro la pratica artistica e la sua forza estetica e generativa.
 
Le Tappe e i territori
 
Nel corso di cinque mesi il programma di residenze farà tappa presso quattro “Campi Base” scelti da Bellobono come luoghi significativi sia per la diversità geologica che li caratterizza sia per il posizionamento geografico e simbolico che l’artista vi attribuisce.
 
La prima tappa avrà luogo dal 22 al 28 giugnoalla Capanna Moulin sulla vetta del Monte Marronenelle Mainarde, un gruppo montuoso aspro e selvaggio che unisce i confini di Lazio e Molise. La Capanna era stata scelta, nella prima metà del Novecento, dal pittore francese Charles Moulin come dimora per ritirarsi in eremitaggio pittorico e spirituale. Dopo aver frequentato l’Ecole des Beux-Arts di Parigi e frequentato i pittori dell’epoca da Matisse a Roualt, Moulin giunge per la prima volta in Italia nel 1896, anno in cui vince il Prix de Rome, per scegliere poi di non allontanarsi più. Caratterizzata da un ambiente naturale pressoché intatto, privo di ogni comfort domestico, la capanna costruita dall’artista francese, e oggi ripristinata, con Linea 1201diventa per la prima volta nuovamente “studio d’artista”. Ispirandosi alla pratica d’isolamento del suo predecessore, Bellobono ne farà rivivere lo spirito artistico proprio a partire dall’esperienza appenninica che, al termine della residenza, confluirà sulla tela in forma di pittura. Domenica 28 giugno se ne vedranno gli esiti quando l’artista guiderà il pubblico in unescursione da Castelnuovo a Volturno (frazione di Rocchetta a Voturno) alla Capanna sul Monte Marrone per mostrare il proprio lavoro in dialogo con la pittura di Moulin. La partecipazione all’evento è gratuita. Per informazioni e prenotazioni: info@nosproduction.com oppure Comune di Rocchetta a Volturno, tel. 320 6187017 | 0865 955200.


 
Campo Base della seconda tappa sarà la cittadina di Latronico in Basilicata, ai piedi del Monte Alpi, dove, in collaborazione con l’Associazione Culturale Vincenzo De Luca, la residenza di Angelo Bellobono si inserirà dal 27 luglio al 2 agosto nel programma culturale “A Cielo Aperto” curato dal duo artistico Bianco-Valente assieme a Pasquale Campanella. Dall’esperienza in solitaria a quella comunitaria, questa tappa darà vita a un percorso collettivo in cui l’artista, che vivrà in residenza in paese, giovedì 30 e venerdì 31 luglio realizzerà un laboratorio di pittura en plein aira partire da un’escursione aperta al pubblico alla scoperta del territorio del Monte Alpi che connette le diverse Regioni di Calabria, Lucania e Campania. Sarà l’artista stesso a fare da guida a un trekking centrato sul tema del “confine” in cui le linee altimetriche diventeranno i punti di vista per osservare territori geograficamente separati. La partecipazione all’evento è gratuita. Per informazioni e prenotazioni: info@nosproduction.comoppure Associazione Culturale Vincenzo De Luca, tel. 0973 858896 | 339 7738963.
 
In autunno Linea 1201 si sposterà a Valsamoggia, in provincia di Bologna dove, grazie alla collaborazione con la Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Bazzano, l’artista si immergerà in un territorio caratterizzato da un’identità più “addomesticata”, con aree fortemente industrializzate dove agricoltura e allevamento intensivi convivono. Qui diventeranno protagonisti i calanchi, espressioni fortemente tipiche dell’Appennino e tesori del patrimonio paesaggistico italiano che, per effetto erosivo, aprono sui versanti collinari veri e propri “palcoscenici” terrosi. Anche in occasione di questa terza tappa saranno organizzate iniziative aperte al pubblico. I dettagli saranno comunicati prossimamente.
 
La tappa conclusiva di Linea 1201, sarà infine Amatrice, sull’Appennino laziale all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: città che ha un legame stretto con l’artista e le sue comunità (vedi il progetto Io sono Futuro), simbolo del sisma del 2016 e al tempo stesso risorsa e modello prezioso per immaginare un futuro sostenibile. Qui, grazie alla collaborazione con la Casa della Montagna del CAI che fungerà da Campo Base, il programma di residenza si allargherà a una pratica corale con il coinvolgimento di altri artisti che condivideranno con Bellobono la pratica collettiva di pittura en plein air. I dettagli sui programmi e sulle iniziative aperte al pubblico saranno comunicati prossimamente.
 
Tutte le attività pubbliche di Linea 1201saranno svolte all’aperto nel rispetto del divieto di assembramento di cui all’articolo 1, comma 8, primo periodo, del decreto-legge 16 maggio 2020, n°33, e alla distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
 
I soggetti coinvolti
 
Angelo Bellobono è un artista visivo. Il suo lavoroparte dalla necessità di sperimentare un senso di appartenenza “corporale” ai luoghi per leggerne sedimentazioni e memorie. 
Dipingo per tornare a casa. La pittura è la mia mappa fatta di sudore, vento, freddo, sole, salite e discese, è la costruzione del sentiero. (Angelo Bellobono)
La sua pratica pittorica s’intreccia fortemente alla sua esperienza decennale in montagna come escursionista, maestro di sci e guida. Negli anni ha realizzato diversi progetti interdisciplinari in cui arte, sport e bio-sostenibilità diventano strumenti di connettività sociale e sviluppo microeconomico, come nel caso di Atla(s)nowcon le comunità Amazigh dell’Alto Atlante marocchino, o Before me and after my timecon i Ramapough Lenape, i nativi americani di New York e Io sono Futuronelle aree appenniniche colpite dal sisma. www.angelobellobono.com
 
Atla(s)now è una piattaforma interdisciplinare condivisa creata da Angelo Bellobono in cui l’arte e lo sci vengono utilizzati come mezzi di relazione sociale e sviluppo sostenibile di alcune comunità berbere dell’Alto Atlante marocchino a circa 60 km da Marrakech. Le attività del progetto si realizzano attraverso un programma di residenze per artisti e programmi di formazione per professionisti della montagna, maestri di sci e guide alpine locali. Essendo un’attività fortemente relazionale, gli artisti in residenza sono invitati a preparare lavori site specific e workshops con la comunità, utilizzando esclusivamente risorse locali. Le opere realizzate vanno a creare il primo Museo Diffuso dell’Atlas, divenendo strumento di connettività sociale e consapevolezza, in grado di coinvolgere l’intera comunità. I professionisti della montagna sono invitati a organizzare corsi di formazione per i maestri di sci e guide alpine locali, atti a potenziare competenze tecniche e garantire un elevato livello di sicurezza in montagna, proponendo a ragazzi e adulti opportunità di lavoro sostenibili, qualificate e utili a rinforzare, insieme alla presenza del Museo diffuso, la microeconomia locale. www.atlasnowproject.com
 
NOS Visual Arts Production. NOS è il direttivo curatoriale dell’associazione culturale Nosadella.due. Soggetto inedito che s’innesta in modo atipico nel sistema dell’arte attuale, sposando la concretezza del producer alla sensibilità del curator per realizzare nuove opere artistiche in contesti extra-ordinari. NOS nasce nel 2018 dall’esperienza delle due curatrici Elisa Del Prete e Silvia Litardi per far emergere e prendersi cura dei numerosi aspetti che rendono possibile la realizzazione di un’opera d’arte, dalla fase di progettazione in dialogo con l’artista, alle relazioni umani, culturali e operative che investono la produzione di progetti in contesti specifici, fino alla sua promozione e documentazione. www.nosproduction.com
 
La Fondazione Cultura e Arte,ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dalProf. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, opera per la promozione, la realizzazione e la diffusione di iniziative culturali e artistiche, sulla base dell’assunto fondamentale che l’arte e la cultura – nelle loro molteplici forme e manifestazioni – svolgano un ruolo di primo piano nella crescita integrale della persona, nell’affermazione dei valori di condivisione e solidarietà, e nella formazione della coscienza collettiva, annullando le differenze e appianando i conflitti, a favore dell’inclusione sociale degli individui e del dialogo costruttivo fra i diversi popoli. 
La Fondazione è attiva nel campo delle arti visive e dell’attività espositiva, della multimedialità, dell’editoria, della musica, della poesia e della promozione e organizzazione di convegni, tavole rotonde, conferenze, think tank. I progetti di cui è artefice contribuiscono ad accrescere l’offerta culturale attuale e a valorizzare, attraverso specifici interventi, il patrimonio artistico-culturale dell’umanità non soltanto nel nostro Paese ma anche oltre confine, con uno sguardo particolare al Mediterraneo e all’Oriente. www.fondazioneculturaearte.it
 
La Capanna Moulin è l’abitazione che il pittore francese Charles Lucien Moulin (Lille 1869 - Isernia 1960) costruì sulla cima del Monte Marrone per ritirarsi in assoluto contatto con la natura, fonte primaria di ispirazione. Giunto per la prima volta in Italia nel 1896, e trasferitosi definitivamente in Molise nel 1919, vi rimarrà di fatto per tutta la vita conducendo un’esistenza singolare, al limite estremo dell’isolamento. Conservate per lo più in collezioni private alcune opere dell'artista sono state conservate dal Comune di Rocchetta a Volturno che l'anno scorso ha dedicato a Charles Moulin un prezioso Museo presso la frazione di Castelnuovo al Volturno, dove si trova anche la tomba dell'artista.
 
L’Associazione Culturale Vincenzo De Luca si forma e prende corpo nel 2005 a Latronico da un bisogno della famiglia De Luca, dei parenti e degli amici, di ricordare Vincenzo, scomparso prematuramente nel 1995. Ha promosso, autofinanziandosi, il progetto A Cielo Aperto, curato da Bianco-Valente e Pasquale Campanella, un’occasione per fare il punto sul senso e sui possibili sviluppi dell’arte in relazione a un contesto locale e alle sue specificità. La progettualità praticata nei laboratori è stata un elemento fondamentale per il dialogo e il coinvolgimento dei cittadini. 
La politica culturale messa in atto s’inserisce nel dibattito in corso sull’arte contemporanea, per lo sviluppo di un localismo consapevole, da cui far emergere storia, forme materiali e simboliche che accrescano il valore di spazio e luogo pubblico. www.associazionevincenzodeluca.com
 
La Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Bazzano, del Comune diffuso di Valsamoggia (nato nel 2014 dalla fusione dei Comuni di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno) ha sede nella Rocca dei Bentivoglio ed è stata creata nel 2007 dall’allora Comune di Bazzano, la locale Pro Loco e l’Associazione musicale “L’arte dei suoni”, per gestire, coordinare, promuovere e valorizzare servizi e attività culturali. Oggi la Fondazione, che ha come primo obiettivo la diffusione culturale, gestisce, coordina, promuove e valorizza gli istituti culturali del nuovo comune, ovvero il Museo Civico Archeologico “Arsenio Crespellani”  di Bazzano e l’Ecomuseo della collina e del vino di Castello di Serravalle; tutte le attività della scuola di musica “Giuseppe Fiorini”; le biblioteche comunali di Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio, Savigno e la Mediateca di Bazzano; tutti gli archivi comunali. Promuove inoltre iniziative di valorizzazione e promozione del territorio di Valsamoggia in collaborazione e a supporto delle cinque Pro Loco locali oltre ad attività editoriali e di divulgazione nel settore dei beni culturali, della musica e dello spettacolo. www.frb.valsamoggia.bo.it
 
La Casa della Montagna è un progetto ideato da CAI e ANPAS con l’obiettivo di ripartire dopo il terremoto che ha colpito l’Abruzzo nel 2009 proprio attraverso la montagna, la sua conoscenza e la sua frequentazione, con la convinzione che quanto realizzato sia espressione significativa dello spirito di solidarietà che pervade le due associazioni nazionali. Costruita dove si trovava la Scuola “Romolo Capranica”, distrutta dal terremoto, la Casa della Montagna intende diventare l’edificio simbolo delle montagne della rinascita. Realizzato con tecniche di bioedilizia e priva di barriere architettoniche, l’edificio ospita al suo interno una sala boulder per l’arrampicata realizzata da ITAS Solidale mentre Montura ha messo in posa un pavimento con la Carta dei Sentieri di Amatrice. Si tratta di un luogo di ritrovo e una fucina d’idee per le montagne, “una chiesa laica” come l’ha ribattezzata Mauro Corona in visita ad Amatrice appena dopo il sisma. Un luogo dove trovarsi e ritrovarsi sotto le asimmetriche falde del tetto che richiamano lo skyline della catena dei Monti della Laga all’orizzonte. Nella Casa della Montagna si svolgono progetti di formazione e informazione, a cominciare dai corsi delle tante sezioni italiane del Club Alpino fino ai progetti con le scuole di Amatrice e agli incontri legati alle più importanti attività di solidarietà e di pubbliche assistenze, tra cui il coordinamento della Protezione Civile in caso di calamità. www.caiamatrice.it

Charles Moulin

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