L’INTIMITÀ DEL GENIO
Palazzo Gil, Campobasso
Spazio Espositivo di Via Gorizia
20 dicembre 2016 - 17 aprile 2017
Dal 20 dicembre 2016 al 17 aprile 2017 lo spazio espositivo del Palazzo Gil, in Via
Gorizia, ospiterà un’eccezionale mostra di ceramiche e grafiche di Picasso, con
quasi 200 opere in mostra. Un Picasso inedito, sorprendente, intimo. La mostra in arrivo a Campobasso celebrerà il
più grande artista del ‘900 attraverso una incredibile quantità di opere provenienti da
collezioni private: grafiche, incisioni e ceramiche del fondatore del cubismo, in
un’esposizione che forse si può considerare la più prestigiosa che il Molise abbia mai
ospitato.
Il 20 dicembre aprirà al pubblico e proseguirà fino al 17 aprile 2017 negli spazi espositivi di
Palazzo Gil, che da anni sta promuovendo una programmazione culturale ed espositiva
che sta guadagnando un posto di tutto rispetto nel panorama nazionale.
L’attività di Picasso come ceramista, disegnatore e come incisore è una delle più importanti della
sua carriera, forse perché rappresenta la colonna vertebrale di tutte le altre sfaccettature e
di tutte le sue tappe o perché rappresenta come nessun’altra il talento inquieto, tenace e
appassionato che lo caratterizzò fino alla sua morte. La sua mano, quasi come estensione della sua
mente, era incapace di stare tranquilla. Per lui i disegni rappresentavano in molti casi
meditazioni di per sé, ma anche passi preliminari di dipinti o incisioni. Sulle pagine di un libro,
sul giornale, sui tovaglioli o riempiendo le pagine di quaderni, i numerosi disegni nacquero
da matite colorate, dagli abissi dell'inchiostro, dei pennelli e della penna. Qualsiasi
supporto o strumento poi, persino piatti e vasi, era all’altezza delle sue aspettative al
momento di realizzare le sue opere.
L’esposizione, curata da Stefano Cecchetto con Piernicola Maria Di Iorio, è prodotta
dalla Fondazione Molise Cultura con il Patrocinio della Regione Molise e il sostegno di
BPER Banca. L’organizzazione è di Arthemisia Group.
Sky Arte HD è il media partner d’eccezione della mostra.
Il catalogo edito da Pacini Editore.
SEZIONI DI MOSTRA
A Campobasso il percorso espositivo si dirama in sette sezioni che animeranno la mostra
e ognuna di esse sarà presentata in un allestimento scenografico molto suggestivo:
Le ceramiche: nelle opere in ceramica si esprime tutta la forza della fantasia creatrice di
Picasso che in un momento particolarmente felice della sua esistenza, decide di dedicarsi
a questo linguaggio espressivo che scopre particolarmente congeniale alla sua vena
creativa, tanto da iniziare una sperimentazione che lo accompagna per il resto della vita e
che si intreccia indissolubilmente con i suoi lavori su tela, le sue sculture e la sua grafica.
Per circa un ventennio, dal 1947 alla fine degli anni Sessanta, una parte considerevole
dell’enorme produzione artistica di Picasso è costituita dalle ceramiche che realizza a
Vallauris, antico centro della terracotta ubicato nel sud della Francia. Talvolta disegna
forme originali di sua invenzione, ma di solito preferisce trasformare i piatti, le ciotole e le
brocche della ceramica tradizionale utilizzando diversi metodi di scultura, assemblaggio,
disegno e pittura. I risultati dei suoi esperimenti sono in gran parte frutto del suo
atteggiamento per nulla convenzionale nei confronti delle forme e delle tecniche della
ceramica. Egli si appropria delle ceramiche così come degli strumenti usati per la cottura
nel forno e le trasforma in opere d’arte dipingendole e utilizzando una grande varietà di
tecniche scultoree per sottrarle alla loro funzione originaria. In questo modo Picasso crea
una stupefacente tensione tra il carattere originario dell’oggetto, comunque mantenuto, e
la qualità eccezionale dell’opera d’arte che ha realizzato. Per più di vent’anni, fino alla
morte, Picasso non smetterà di sperimentare questo mezzo espressivo.
Saranno ben 29 le ceramiche presenti a Palazzo Gil, sicuramente alcune tra le più
suggestive che abbia realizzato.
Le Tricorne: Sergej Djagilev, geniale produttore e coreografo noto per aver portato in
Europa i celebri Balletti Russi, volle rinnovare il repertorio della sua compagnia
producendo una rappresentazione sul folklore spagnolo e diede quindi vita al balletto Le
Tricorne. L’opera fu completata nel 1919 e, attraverso Igor Stravinsky, conobbe Manuel De
Falla, allora astro nascente della musica spagnola, che compose la colonna sonora per Le
Tricorne. Djagilev affidò la scenografia del balletto a Picasso, ritenendolo l’unico artista in
grado di portare a compimento l’ideale wagneriano dello spettacolo totale: uno spettacolo,
cioè, che fondesse armoniosamente musica, pittura e danza. Questo lavoro è composto
da 26 disegni per i costumi, 6 illustrazioni di particolari per il decoro dove si
contrappongono la linearità della scenografia del balletto alla vivacità e originalità dei
costumi.
Carmen: costituita da 38 incisioni a bulino raffiguranti visi di donna e di uomo, costumi
andalusi e teste di toro. Picasso realizzò La Carmen giungendo a un’ammirevole
stilizzazione, per illustrare la novella di Prosper Mérimée, scritta nel 1845 e resa in seguito
famosa dalla celebre opera musicale di Bizet (del 1875). La storia di Carmen evocò in
Picasso associazioni con la Spagna e la corrida, che mise energicamente sulla carta,
dando prova ancora una volta delle sue geniali doti creative. L’opera fu pubblicata dalla
Bibliothèque Française a Parigi nel 1949 e stampata dall’Atelier Roger Lacourière in
un’edizione di 320 esemplari.
Nel caso specifico, l’esemplare presentato è firmato dall’artista.
La Célestine: composta da 66 tavole e 2 frontespizi, La Célestine prende spunto dalla
tragicommedia Calisto y Melibea, ribattezzata poi con il nome della protagonista,
Celestina, attribuita a Fernando de Rojas. Le illustrazioni di Picasso per La Célestine non
sono una fedele e filologica trasposizione del testo: a lui va riconosciuto un assoluto
primato in quanto a freschezza ed originalità; le scene proposte non accompagnano la
narrazione, ma procedono autonomamente rispetto a essa, abbondando di riferimenti
letterari o mitologici incentrati come sempre sui temi dell’eros, della gelosia e della morte.
Le Cocu magnifique: Le Cocu magnifique (Farce en trois actes) si compone di 12
incisioni del 1968, presentate per la prima volta il 18 dicembre 1920 a Parigi al Teatro de
la Maison de L’Œuvre di cui è autore Fernand Crommelynck. Picasso che lo conosceva da
diverso tempo volle realizzare le illustrazioni della commedia e creò una suite di 12
incisioni all’acquaforte e all’acqua-tinta date alle stampe nel 1968: i toni comici e a volte
grotteschi della farsa prendono vita nell’opera di Picasso che qui fonde i motivi tipici di
tutta la sua produzione.
Balzac: Balzacs en bas de casse et Picassos sans majuscule sono 8 litografie, che
Picasso realizzò nel 1952 per una serie di ritratti di Honoré de Balzac, il padre del
Realismo nella letteratura europea.
Una di queste litografie divenne il frontespizio per una edizione di Le Pére Goroit di
Balzac.
Cinque anni più tardi, le otto litografie saranno pubblicate da Michel Leiris in Balzacs en
bas de casse et Picassos sans majuscule.
Arlecchino: a chiudere la mostra sarà invece un pezzo unico, la straordinaria litografia
Arlecchino. A partire dal 1905, il blu diventa rosa nella pittura di Picasso, e insieme al
cambiamento cromatico, si introduce anche quello tematico, lasciando da parte
gradualmente i temi marginali o dolcificandoli, nelle scene di circo e nelle rappresentazioni
della donna. Il tema degli acrobati nasce dall’impatto che provoca sull’artista la visione
degli spettacoli delle troupe ambulanti che vede eseguire nella “Esplanade des Invalides”
nel 1904, o che contempla nel Circo Medrano, istallato ai piedi della collina di Montmartre.
Nelle incisioni di questa serie si inseriscono anche le scene familiari, in cui si distingue la
presenza di Arlecchino, elemento tratto dalla Commedia dell’Arte.
ORARI APERTURA
Dal martedì al giovedì:
mattina 10:00 - 13:00
pomeriggio 17:00 - 20:00
venerdì e sabato
mattina 10:00 - 13:00
pomeriggio 17:00 - 21:00
domenica
10:00 - 20:00
ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura
lunedì chiuso
INGRESSO
INTERO 10 €
RIDOTTO 6 €
65 anni compiuti (con documento); bambini dai 6 ai 18 anni; studenti fino a 26 anni non
compiuti (con documento); giornalisti non accreditati con regolare tessera dell’Ordine
Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti); militari di leva; appartenenti alle forze
dell’ordine, portatori di handicap (la tariffa si applica anche a 1 eventuale accompagnatore)
RIDOTTO GRUPPO 6 €
min 9 max 25 pax, prenotazione obbligatoria
OMAGGIO
bambini fino a 6 anni non compiuti; guide turistiche con tesserino,1 accompagnatore per
disabile; insegnanti in visita con alunni e studenti (2 per ogni gruppo); possessori di
coupon omaggio; possessori vip card Arthemisia Group
VISITE GUIDATE
(prenotazione obbligatoria)
Scuole € 6 cad.
fmcscuole@gmail.com
Gruppi € 75,00 (min. 9 max 18 pax - tariffa biglietto escluso)
APERTURE STRAORDINARIE
Sabato 24 dicembre: 10:00 - 15:00
Domenica 25 dicembre: 17:00 - 20:00
Lunedì 26 dicembre: 10:00 - 20:00
Sabato 31 dicembre: 10:00 - 15:00
Domenica 1 gennaio: 17:00 - 20:00
Lunedì 2 gennaio:mattina 10:00 - 13:00pomeriggio 17:00 - 20:00
Venerdì 6 gennaio: 10:00 - 20:00
Venerdì 14 aprile: 10:00 - 15:00
Sabato 15 aprile: 10:00 - 20:00
Domenica 16 aprile: 10:00 - 20:00
Lunedì 17 aprile: 10:00 - 20:00
INFO
Fondazione Molise Cultura
Via Milano, 15 - 86100 Campobasso
Tel. 0874 437807
info@ fondazionecultura.it
www.fondazionecultura.it
UFFICIO STAMPA
Ufficio Stampa Arthemisia Group
press@arthemisia.it
T +39 06 69380306
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