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venerdì 29 aprile 2016

Nino Tricarico SPAZIO LUCE COLORE


Università degli Studi del Molise
Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione
ARATRO
archivio delle arti elettroniche laboratorio per l’arte contemporanea


comunicato stampa mostra
NINO TRICARICO
SPAZIO_LUCE_COLORE

a cura di
Lorenzo Canova, Piernicola Maria Di Iorio, Giorgio Patrizi

Inaugurazione 4 maggio 2016 ore 17.30

Nino Tricarico presenta una selezione di opere pittoriche recenti, un gruppo di oli e acquerelli in cui esprime al meglio la sua serrata ricerca sul colore e sulla luce.
Tricarico, che ha avuto una formazione scientifica attraverso studi universitari di chimica, lavora infatti sul colore con il rigore di un ricercatore che lavora sulla percezione visiva, coniugandolo però con la leggerezza di una visione lirica che oltrepassa la materia creando un dialogo intenso tra la stesura cromatica e l’azione intellettuale di un pittore che dà vita ai suoi mondi attraverso un gesto capace di restare arcaico nella sua profonda contemporaneità.
Lo spazio di Tricarico si trasforma così in un territorio in cui la visione viene declinata oltre la ristretta dimensione oggettuale toccando i confini di una sublimazione che sembra voler purificare la realtà estraendone i codici sintetici di una nuova purezza formale.
L’astrazione di Tricarico conserva infatti ricordi della natura, frammenti del suo paesaggio ed echi delle sue terre, trasfigurati però da una vibrazione e da un flusso del colore che incanalano la luce nel quadro per ideare un nuovo spazio costruito attraverso la purezza di una pittura che trova nel segno e nelle raffinate campiture la sua poetica espressione definitiva.
La forza e la levità si uniscono in particolare nel gruppo dei recentissimi acquerelli realizzati da Tricarico appositamente per questa mostra, dove il pittore con una decisa energia compositiva traccia i suoi arcobaleni di luce, tendendoli come strutture architettoniche che tagliano il cielo, intrecciando i segni scuri ai bagliori colorati, componendo con maestria la partitura cromatica di universo sognato e ricomposto perennemente dal gesto del pittore.

NINO TRICARICO
Nato a Potenza, dove vive e lavora, si forma nascono nell'ambiente dell’avanguardia napoletana intorno agli anni Sessanta. La sua prima mostra personale è ospitata nel 1970 nella Galleria PalmsShore di New York. Tiene mostre e interventi in Germania, Olanda, Francia, Svizzera, Svezia e Finlandia. È con alcuni artisti, tra questi Gerardo Di Fiore, Errico Ruotolo, Gianni Sani, Franco Marrocco, Teo De Palma, Carlo Catuogno e con il critico Massimo Bignardi che, a partire dagli anni Ottanta, forma il gruppo del “Nuovo lirismo” che nel 1991 trova il suo primo riscontro con la mostra “The modernity of Lyrism”, tenuta dapprima alla Gummeson’s Gallery, e all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma e poi al Joensuun Taidemuseo di Joensuu in Finlandia (1992). Tra le recenti mostre personali si segnalano: “Infinito Bianco”, Palazzo Lanfranchi, Matera, 2009 ; “La Barba e lo Specchio: pastelli”, Galleria Il Vaglio 2, Bari, 2011. Tra le rassegne: “Omaggio a un poeta dell’immagine: Ernesto Treccani”, Fondazione Corrente Museo Treccani, Milano; 54a Biennale di Venezia Padiglione italiano, Regione Basilicata, Galleria Civica di Palazzo Loffredo-Potenza; “Oleum. Tracce nei linguaggi del contemporaneo”, Museo FRAC – Baronissi, tutte del 2011; nel 2012 “Carte contemporanee: esperienze del disegno italiano dal 1943 agli anni Novanta”, Museo FRAC, Baronissi; 53° Premio internazionale Bice Bugatti Giovanni Segantini” Villa Vertua Masolo Nova Milanese, mentre nel 2013 è stato invitato al Premio Sulmona. Nello stesso anno la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Potenza gli ha dedicato una ampia mostra antologica. Nel 2014 espone a Matera 23 dipinti dal titolo Orme di abissi e di rondini. L'evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione “Le Monacelle”, è il primo di una serie, curato da Opera Arte e Arti, e finalizzato alla presentazione di progetti realizzati da artisti contemporanei, nel loro coinvolgimento con la città di Matera proposta come Città della Cultura Europea 2019. Nel 2014 e nel 2015 ha tenuto importanti mostre a Napoli, Castel Nuovo (Maschio Angioino) Sala Carlo, e al Museo FRAC di Baronissi.

ARATRO- archivio delle arti elettroniche - laboratorio per l’arte contemporanea
2° piano- 2° edificio polifunzionale, Università del Molise, via De Sanctis 86100 Campobasso
Info: + 39 3385912482; aratrounimol@gmail.com – Dal 4 al 25 maggio 2016
facebook: Aratro Università del Molise

Flâneur - Residenza d’artista presso la Fondazione Molise Cultura


Flâneur
residenza d’artista presso la Fondazione Molise Cultura
Palazzo ex GIL - Campobasso
2 - 23 maggio 2016

Flâneur è un progetto di residenza per artisti che nasce da una costola del più noto e consolidato Vis à Vis - artists in residence project, il programma ideato dall’associazione culturale Limiti inchiusi arte contemporanea di Campobasso.
A differenza di Vis à Vis che realizza le sue residenze nei piccoli paesi molisani, Flâneur si svolge negli spazi della Fondazione Molise Cultura (Palazzo ex GIL), attualmente l’unica istituzione culturale ufficiale della regione Molise.
Per questa prima edizione del progetto – che prevede almeno altre due annualità – gli ideatori hanno selezionato un artista internazionale, il giapponese Satoshi Hirose che risiederà a Campobasso dal 2 al 23 maggio 2016.
La residenza d’artista è un progetto culturale che prevede la permanenza fisica di un artista visivo in un determinato luogo con lo scopo di realizzare un’opera d’arte basata sull’analisi del contesto in cui è stata concepita; nel caso di Flâneur, Satoshi Hirose avrà a disposizione uno spazio all’interno della Fondazione Molise Cultura da utilizzare come studio, dove approfondirà la storia, gli usi e i costumi del Molise per realizzare, a termine della residenza, un’opera d’arte ispirata alla terra che lo ha ospitato.
Il lavoro ideato e realizzato dall’artista resterà di proprietà della Fondazione Molise Cultura e entrerà a far parte del patrimonio della stessa, trovando contestualmente una sua collocazione all’interno degli spazi del palazzo ex GIL.
Il progetto - ideato dall’associazione culturale Limiti inchiusi di Campobasso e sostenuto dalla Fondazione Molise Cultura – sarà curato da Silvia Valente e Matteo Innocenti.
L’idea di praticare una residenza all’interno di uno spazio istituzionale è un progetto ormai largamente consolidato a livello internazionale: musei di tutto il mondo, gallerie e fondazioni ospitano regolarmente gli artisti nei loro ambienti con lo scopo di condurre attività di ricerca e studio, una pratica imprescindibile per ogni struttura culturale che si rispetti.
Satoshi Hirose, giapponese ma italiano di “adozione”, ha sviluppato una ricerca artistica originale basata su differenti modalità espressive, dall'installazione alla scultura, dalla fotografia alla pittura, all'azione partecipata. Spesso adopera oggetti della vita quotidiana ma li ricombina dandogli nuova forma per stimolare il nostro modo di rapportarci ad essi. Ogni cosa è indice di infinite (ed impreviste) interrelazioni: la componente materiale e spirituale dell'uomo, l'apparente stabilità e la sostanziale “impermanenza” dei fenomeni, la complementare distanza e prossimità tra il naturale e l'artificiale, il rapporto di identità seppur a scala differente tra micro e macrocosmo. Con il termine “deterritorializzare” Hirose suggerisce uno sguardo alternativo che non consideri con fissità alcun limite o confine: da qui l'importanza del viaggio biografico dell’artista (sia immaginario che fisico) atto a soddisfazione di una tendenza al nomadismo. A emergere è un territorio di ambivalenza, rispettoso e propositivo delle differenze e dei punti di incontro (date le premesse, anche di quelli tra Oriente e Occidente) a significare la complessa ricchezza del nostro mondo e della nostra vita. «La banale dimensione quotidiana dell'esistenza, dove si ritiene non si dia mai nulla di nuovo, è in verità un mondo pieno di stimoli. Riproducendo e rimodulando i piccoli fatti della vita di ogni giorno, ci appare la ricchezza insospettata di questa dimensione dell'esistenza umana». (Satoshi Hirose).

Satoshi Hirose (Tokyo, 1963), attualmente lavora tra Milano e Tokyo. Laureato alla Tama Art University di Tokyo si specializza all'Accademia di Brera di Milano; nel corso degli anni, oltre a numerose personali e collettive in gallerie e altri spazi espositivi, è stato invitato da importanti istituzioni museali tra cui: Hiroshima City Museum of Contemporary Art, Mambo (Museo d'Arte Moderna di Bologna), Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato), MCA (Museum of Contemporary Art Australia).

giovedì 21 aprile 2016

Al via oggi CVTà


Al via oggi CVTà – Street Fest. Sotto un articolo uscito su Exibart

Quando si parla di street art la mente rimanda immediatamente al contesto urbano, dove l’arte di strada è nata e si è sviluppata. La città è l’habitat naturale di questa disciplina artistica che nasce come anticonvenzionale, fuori dai circuiti tradizionali, e che sostituisce musei e gallerie con muri, vicoli e treni metropolitani.
La street art ha però fatto molta strada dalla sua nascita e si è evoluta e adattata alle circostanze del momento, spesso istituzionalizzandosi ma anche cercando nuove sfide per i suoi esponenti. È con questo spirito che oggi inaugura "CVTà – Street Fest”, nel piccolo e suggestivo paesino di Civitacampomarano, in provincia di Campobasso.
Dalla grande città al piccolo borgo, questa la scommessa di una cittadina che conta poco più di 500 abitanti e il cui centro storico si è svuotato progressivamente nel tempo, ma che ha visto nella street un’occasione per ridare linfa vitale al suo tessuto sociale.
L’avventura inizia nel 2014 con l’intraprendenza di una civitese lungimirante, Ylenia Carelli, presidente della Pro Loco "Vincenzo Cuoco”, che ha contattato Alice Pasquini per chiederle di abbellire il vecchio borgo dipingendone alcuni muri (nelle foto un paio di interventi ripresi da Jessica Stewart).
Prendendo spunto da foto d’epoca Pasquini, nome d’arte AliCè, ha realizzato una serie di interventi che gli abitanti del posto hanno subito accolto con entusiasmo. Il rapporto tra l’artista e il paese molisano non è però solo artistico: gli abitanti non sapevano che Civitacampomarano è anche il paese di origine del nonno dell’artista, una coincidenza tanto incredibile quanto fortemente simbolica, soprattutto per Pasquini. Inizia così un sodalizio che sfocia nell’organizzazione della rassegna di questo weekend, che vedrà street artist di fama internazionale mettere la loro arte a disposizione degli abitanti del borgo.
Biancoshock (Italia), David de la Mano (Uruguay), Pablo S. Herrero (Spagna), Hitnes (Italia), ICKS (Italia) e UNO (Italia), lavoreranno per valorizzare il centro storico, mentre il paese festeggerà con visite guidate, musica e l’immancabile gastronomia locale. La direzione artistica dell’iniziativa è affidata alla stessa Pasquini, che ha lavorato a stretto contatto con gli abitanti per trovare le location più interessanti e suggestive. (gt)

mercoledì 20 aprile 2016

Sei pittori sei anni dopo - Casalciprano


COMUNE DI CASALCIPRANO

ARATRO archivio delle arti elettroniche -Laboratorio per l’arte contemporanea
Università degli Studi del Molise


Inaugurazione della

GALLERIA CIVICA D'ARTE CONTEMPORANEA PALAZZO MONTALBO'
Con la mostra

SEI PITTORI SEI ANNI DOPO
Francesco Cervelli Marco Colazzo Mauro Di Silvestre
Stefania Fabrizi Adriano Nardi. Marco Verrelli

a cura di Lorenzo Canova e di Gianrico Battista, Piernicola Maria Di Iorio 

Inaugurazione sabato 23 aprile 2016 ore 18

Il comune di Casalciprano (CB), inaugura la sua nuova Galleria Civica d’arte Contemporanea nei suggestivi spazi, da poco restaurati, di Palazzo Montalbò, con una mostra collettiva che dopo sei anni presenta Francesco Cervelli, Marco Colazzo, Mauro Di Silvestre, Stefania Fabrizi, Adriano Nardi, Marco Verrelli, i sei pittori di area romana che nel 2010 hanno realizzato le grandi opere murali del Museo della Tradizione Contadina sulle facciate di diversi edifici cittadini del borgo molisano.
L’esposizione inaugurale raccoglie dunque i bozzetti e i cartoni preparatori per i grandi murali dei sei artisti, insieme a opere della loro recente produzione, per collegare questo nuovo progetto a quello del 2010 e per mettere in evidenza la vocazione per l’arte contemporanea di Casalciprano che con la nuova galleria intende presentare periodicamente artisti italiani e internazionali, anche con progetti site specific realizzati appositamente per gli spazi di Palazzo Montalbò.
La mostra apre tra l’altro una nuova collaborazione tra il Comune di Casalciprano e l’ARATRO, il centro d’arte contemporanea dell’Università del Molise per la realizzazione di progetti congiunti e intende rappresentare il completamento del grande intervento che ha contribuito a valorizzare il bellissimo centro storico di Casalciprano con un imponente lavoro di recupero di molte facciate dei palazzi all’interno del quale si sono inseriti i lavori pittorici murali dei sei artisti.
Il titolo Sei pittori sei anni dopo vuole così sottolineare questa continuità, con una mostra che, con gli stessi sei artisti, riprende proprio sei anni dopo il grande intervento di arte urbana del 2010, in una continuità tra gli spazi esterni del centro civico, che rappresentano un vero e proprio museo all’aperto, e i nuovi spazi interni della galleria civica che ne costituiscono una prosecuzione fisica e concettuale.
Le opere dei sei artisti che, in chiave assolutamente contemporanea, dialogavano con le tradizioni rurali e religiose, con il lavoro dei campi, con le memorie familiari e con la natura di Casalciprano si rapportano dunque con opere più recenti in un allestimento dove ogni artista avrà a disposizione una sala della nuova galleria creando un percorso serrato e affascinante tra le opere d’arte e i suggestivi spazi di Palazzo Montalbò.

Achille Pace e il Premio Termoli - Un documentario


Un documentario intitolato 'Achille Pace e il Premio Termoli' sarà presentato domani 21 aprile in Sala Consiliare.

Verrà presentato domani, 21 aprile 2016 nella Sala Consiliare del Comune di Termoli alle ore 18,00 il documentario intitolato ‘Achille Pace e il Premio Termoli’ prodotto dal Comune di Termoli e realizzato con la collaborazione del regista Simone D’Angelo.

Interverranno il sindaco avv. Angelo Sbrocca, il delegato alla Cultura Michele Macchiagodena, la curatrice del 60° Premio Termoli Anna Daneri, l’art advisor della società Open Care Antonella Crippa, il docente universitario UniMol, storico e critico d’arte, Lorenzo Canova.

martedì 19 aprile 2016

Back Side Of The Blind Spot - Reportage fotografico

Reportage fotografico dal vernissage della mostra Back Side Of The Blind Spot di Luciano Sozio con gli scatti di Paolo Cardone e Gianna Piano (all rights reserved - per qualsiasi utilizzo si prega di citare la fonte - le opere in 3D sono state realizzate dall'azienda Coesum di Pescara)













mercoledì 13 aprile 2016

Back Side Of The Blind Spot - Percorso al buio

INVISIBIL MAN  2015   acrilic on canvas  Cm 140x120

BACK SIDE OF THE BLIND SPOT
Percorso al buio

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – ONLUS, sede provinciale di Isernia, e l'I.Ri.Fo.R. ONLUS (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione), sezione Molise, appoggiano e patrocinano il progetto espositivo BACK SIDE OF THE BLIND SPOT dell’artista isernino Luciano Sozio, a cura di Tommaso Evangelista e Serena Ribaudo, col patrocinio del Polo Museale del Molise.

Riflettere sull’aspetto avvertito e non visto delle cose significa indagare anche il tema della percezione, dell’immaginazione e degli angoli nascosti. La personale di Sozio a Museo Nazionale di CastelloPandone – Venafro (IS)-, per la volontà di ricercare tali tematiche, si presta ad un discorso trasversale che coinvolge i luoghi e le persone. In particolare si presta a svolgere una didattica specifica anche per il pubblico di ciechi e di ipovedenti, chiamato a relazionarsi con le opere in mostra.

Per la prima volta nella regione Molise, e in generale per la prima volta in Italia nell’ambito di una personale d’arte contemporanea, sarà coinvolto un pubblico di non vedenti per il quale viene predisposto un parallelo itinerario di visita. La mostra pertanto, viaggerà su due binari paralleli acquisendo senso e completezza dal discorso attuato in dialogo con tale disabilità. L’artista e i curatori, nel predisporre un particolare taglio espositivo e critico specifico ad essere percepito dal tatto e dall’udito, adottano una strada innovativa e, fino ad ora, ancora non pienamente attuata nell’ambito di un evento legato all’arte contemporanea.

Il percorso parallelo dedicato ai non vedenti è parte strutturale della mostra e della ricerca artistica di Sozio e si configura come un’ulteriore e complessa opera d’arte e di senso. È impostato sulla resa 3D delle tele in mostra su apposite lastre, le stesse sono arricchite da una descrizione verbale del soggetto e da un apposito commento musicale ispirato allo stesso. Attraverso l’uso del tatto e dell’udito, il fruitore non vedente accanto a quello vedente “forma il flusso di pubblico integrato ed unito al tempo stesso, senza alcuna distinzione discriminate”, come più volte suggerito dall’esperto in Scienze Tiflologiche Marco Condidorio il quale ha guidato e sostenuto l’intero progetto al fine di includere artisticamente e socialmente anche le persone non vedenti in un’idea curatoriale e culturale nuova. Si viene a determinare pertanto una nuova formula partecipativa che segue la mission dell’esposizione, ovvero l’angolo cieco.

Il progetto, quale mostra innovativa, inoltre, consente anche ai ciechi e agli ipovedenti la fruizione di immagini attraverso l’esplorazione aptica delle opere riprodotte in rilievo, corredate di descrizione audio, e pertanto risulta estremamente stimolante, formativa ed inclusiva. L’evento avrà una valenza didattica anche per alunni in situazione di minorazione visiva, nei processi di apprendimento e di strutturazione dei contenuti mentali, nella verifica e nella restituzione degli stessi.



© Back Side Of The Blind Spot – Percorso al buio
Da un’idea di Luciano Sozio, in collaborazione con Tommaso Evangelista, Serena Ribaudo
Lastre 3 D: Coesum
Descrizioni delle opere: Tommaso Evangelista, Serena Ribaudo
Musiche: Federico Manuppella
Voce: Simone Alberto Grifone

Col patrocinio di
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – ONLUS – Sezione Provinciale Isernia
I.RI.FO.R. Molise ONLUS

Partner tecnico

lunedì 11 aprile 2016

Back Side Of The Blind Spot - Cartella Stampa e Teaser


Street Molise

Street art in e dal Molise



MARCELLO SCARANO - Collecta Gratia



Dal 9 aprile al 31 maggio 2016

Palazzo GIL - Ingresso Via Gorizia

Dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00 - Tutti i giorni eccetto Lunedì

A cura di Antonio Picariello


Marcello Scarano è considerato all’unanimità il migliore artista del ’900 rappresentante il territorio molisano.
Ne è testimonianza la sua stessa Biografia che gli notifica il riconoscimento di partecipazione (21 giugno - 20 settembre 1942) alla XIII Biennale di Venezia (da questa data, a seguito dello scoppio della seconda guerra mondiale, l’attività della Biennale si interrompe fino 1948) al II- III- Premio Cremona (in questa occasione riceve il Premio Speciale Triennale di Milano e lire 5000, quale più giovane pittore presente alla manifestazione), alla XXV Mostra della galleria di Roma, alla Mostra nazionale di Milano, al Premio Michetti con continuità fino al 1959. Partecipa alla Mostra Nazionale d’Arte Sacra contemporanea di Napoli e alla IV e V Sindacale d’Abruzzo e Molise.
Questa sintesi biografico/artistica, giustifica parte del senso della responsabilità della mostra, l’altra percentuale di coscienza organizzativa deriva da una sorta di vivificazione identitaria collettiva che attraverso la figura di Marcello Scarano riconosce le sue caratteristiche espressive, culturali, di culto, di comportamento sociale e di linguaggi avvalorati anche dalla condizione “sinceramente magica” delle opere che sono patrimonio privato di famiglie storiche molisane, di collezionisti particolari che più delle volte hanno ricevuto o acquistato le opere con riti diretti e personalizzati e non dall’acquisto ordinario che si verifica attraverso la partecipazione e l’intervento presso il mercato delle Aste o di Gallerie. Il gesto stesso del possesso o la cura familiare delle opere considera un’operazione altra dalla mera e semplificata presentazione di un artista estraneo alla vita della comunità. Tutti questi valori sono contenuti nella “magia” delle opere di Marcello Scarano che inneggiano sia alla visione di una certa Tradizione, sia alla forza espressiva e di ricerca di un periodo storico votato alle Avanguardie artistiche. Si riconosce così, nello stesso manufatto che vive nell’ambiente familiare molisano, una sorta di forza duchampiana del “ready- made” parcellizzato tra la vita intima e ambientale delle famiglie molisane.
Il vissuto storico del territorio, la genuinità delle famiglie, i luoghi, la luce, la sonorità del territorio riuniscono in questa mostra l’espressione di una continuità di senso emanato dalle opere che codificano un corollario magico della comunità per una sorta di concerto dell’incantamento collettivo.
La mostra “Collecta Gratia” assume il duplice compito di incarnare la storia attraverso la risonanza tra la vita del- l’artista Scarano, il senso nascosto della vita del territorio, della memoria, e dell’identità collettiva parallela alla vita storica del palazzo ex G.I.L.
L’insieme continuerà nella potenzialità del Catalogo considerato prezioso contenitore e promotore di archetipi culturali molisani.

Antonio Picariello


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