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giovedì 27 settembre 2012

Atelier Verrilli


"Sabato 29 settembre ore 19.00 riparte l'atelier con una bella mostra. L'Associazione Atelier Verrilli nasce dal voler ricreare l'antica bottega d'arte ed è un luogo dove è possibile incontrarsi per fare cultura, uno spazio totalmente dedicato alle arti, con una galleria per mostre e uno studio artistico dove si svolgono corsi di "PITTURA, DISEGNO,CERAMICA,INCISIONE, ACQUERELLO, FUMETTO, SCRITTURA CREATIVA, POESIA, DECOUPAGE, PASTA AL SALE" tutti rivolti a grandi e piccoli e con possibilità di corsi serali. Una piccola Bibblioteca da poter consultare ed inoltre workshop, dibattiti e seminari d'arte con artisti e tanto altro".

Via Montecarlo 7/9 Termoli (CB)

lunedì 24 settembre 2012

L'arte molisana su facebook

In questi giorni l'artista e studioso Dante Gentile Lorusso sta mano mano caricando su facebook una serie di immagini che riguardano la storia dell'arte del Molise. Opere dalla collezione Giuliani (attualmente presso la soprintendenza della regione), lavori della celebre famiglia Brunetti di Oratino, e poi ancora tele, decorazioni, pale d'altare, sculture e chi più ne ha più ne metta. Il suo è un gesto che si avvicina ad una performance artistica, in quanto a durata e meticolosità, ed è sopratutto un atto di denuncia verso lo scarso interesse dato al nostro patrimonio. Iniziative assenti, fondi col contagocce e sopratutto un'ignoranza diffusa che non certo aiuta la valorizzazione e la salvaguardia. Un modo per riflettere sulle ricchezze della nostra terra e sulle tante occasioni perdute. Di seguito alcune poche immagini della moltitudine visibile sul social network (foto dall'archivio Gentile Lorusso).

Benedetto Brunetti (Oratino ? - Oratino 1698), "Trinitas terrestris", 1680, Lucito, chiesa di San Nicola di Bari
Ciriaco Brunetti (Oratino, 1723 - 1802), "Madonna di Loreto", Campodipietra, chiesa di San Martino
Nicola Giuliani (Oratino 1875 - Napoli 1938), "Ruderi del castello d'Evoli di Castropignano", Oratino, collezione privata.

Ciriaco Brunetti (Oratino, 1723 - 1802), "Studio per polittico", Collezione Giuliani, Campobasso, Soprintendenza BASE del Molise


mercoledì 19 settembre 2012

Ossimori in Diffusione - reportage

Fino al 25 settembre nei palazzi storici di Isernia (Cimorelli, Pecoro-Veneziale, Laurelli, Petrecca-De Lellis) è possibile visitare l'ottima rassegna "Ossimori in Diffusione" che fonde arte, fotografia, poesia con lo scopo di relazionare l'arte contemporanea con l'architettura storica in un vero e proprio gioco di contrasti e reciproche influenze. Di seguito una breve riflessione degli organizzatori e qualche scatto-reportage dalla mostra.

Il catalogo verrà presentato alla fine della rassegna.

"Il registro semantico dell’iniziativa è duplice: da una parte l’ossimoro, articolato intorno alla determinazione reciproca dei concetti di antico e moderno, dall’altra la diffusione intesa come processo di molecolarizzazione territoriale.
Abbiamo scelto di servirci dell’arte per condividere ed approfondire la riflessione sul tema del multi-centrismo in modo che all’arte sia destinato il compito di innescare un’azione estetizzante del territorio. Quella di pianificare gli epicentri temporanei a produzione culturale ci sembra l’unica strategia possibile in un momento in cui i centri della produzione forte subiscono i colpi della crisi economica.
I palazzi antichi del centro storico d’ Isernia rispondono perfettamente alla logica della decentralizzazione.
Ogni epicentro sarà un momento dell’itinerario. I lavori degli artisti saranno presentati all’interno delle sale di ciascun palazzo e comunque in aree di pertinenza degli stessi.
Lo scopo della mostra è quello di dare spazio all’arte in generale, compresa quella “nascosta” nei palazzi antichi che rappresenta, di sicuro, un prestigio patrimonio per l’intera città.
La mostra sarà arricchita dalla pubblicazione di un booklet nel quale confluiranno tutte le opere presentate, corredate dalla recensione di un critico d’arte qualificato e dal il reportage fotografico riguardante i palazzi e le famiglie che vi risiedono.
Di importanza centrale saranno i testi, la cui impronta non sarà di tipo storico-bibliografico ma il loro carattere sarà quello della testimonianza diretta di natura biografica. Carattere inoltre che trasparirà in modo evidente dagli scatti fotografici i quali capteranno lo spirito di un tempo autentico che ha abitato la storia, quella antica e moderna.
Un tempo che continua a diffondere ossimori formidabili".

Antonio Pallotta


Valentino Robbio

Spazio espositivo a palazzo Pecori-Veneziale

Gli artisti Nazzareno Serricchio e Valentino Robbio e il poeta Amerigo Iannacone

Luciana Picchiello

Antonio Tramontano

Nicola Dusi (particolare)


Ricci e Barone

Del Russo e Giancola

Cleofino Casolino


Spazio espositivo a palazzo Cimorelli

Sezione scuole a palazzo Petrecca

Francesco Ferro - Quota Mille


Fino al 30 settembre nella splendida e suggestiva cornice delle Cantine Del Borbone (Corso Marcelli 181) a Isernia è possibile visitare la mostra fotografica "Quota mille" di Francesco Fossa. E' un viaggio per immagini in uno dei luoghi più selvaggi e sconosciuti d'Italia: il Matese. Un luogo fuori dal tempo, aspro e rinchiuso in se stesso, dove scorgere la rudezza delle antiche genti sannitiche e uno stile di vita per certi versi ancora arcaico e magico. Scatti silenziosi, quasi onirici nella loro presenza, scorci incontaminati, animali liberi e volti di una forza espressiva assoluta.


Dal libro fotografico. Paolo Rumiz

[..Il Matese, che Francesco Fossa racconta nel suo libro fotografico "Quota mille" mostra proprio questo: un'altra Italia, lontana secoli dalla Roma di oggi, lontana soprattutto dal mondo cellofanato che imperversa in Tv. Un mondo solitario, abbandonato dalla politica, privato di ogni difesa, aggredito dai predoni dell'energia, dell'acqua e del vento. Un mondo di gente dura, arroccato alle sue montagne e che si difende come può, anche ostentando l’orrido ai forestieri. Nel mio viaggio vidi “gole senza fondo, strade che si infilano senza nemmeno lo spazio per i paracarri; curve a picco sul nulla come nelle illustrazioni dantesche del Doré, insegne che additano il Saloon dell’impiccato o valloni arcigni come la Bocca della Selva”. Fotogrammi incancellabili nella memoria, come questi – di forza quasi neorealista – che compaiono nel libro di Fossa. L’Italia non ama i montanari, li considera cafoni, burini, bestie ignoranti. L’Italia vive a quota zero, ignora che a quota mille si è giocata fino a ieri la sua storia e si è costruita la sua ricchezza pastorale. Non esiste nel Mediterraneo un luogo simile, con la montagna così vicina al mare (anzi, a due mari), un luogo dove di conseguenza la transumanza si può giocare in così pochi chilometri, senza i nomadismi estremi del Medio Oriente o del Nordafrica. E’ tempo di riappropriarsi di questi luoghi, di guardarli con fierezza, con orgoglio. Sono questi uomini e queste donne, fotografati da Fossa – che rappresentano la nostra memoria, il nostro legame antico alla terra e al paesaggio..]


Francesco Fossa, giornalista e fotografo, nasce nel 1966. Vive e lavora a Roma. Si occupa di cronaca italiana e internazionale come inviato delle testate Mediaset. Ha collaborato con diversi Magazine italiani tra i quali L’Espresso, D - La Repubblica delle Donne, Diario della settimana.

Foto allestite nella cantina del borbone

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