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martedì 4 giugno 2013

Santoli e Cotelessa all'AxA


Giuliano Cotellessa, Leonardo Santoli e Paolo D’Orazio sono i tre artisti che, sabato sera, si sono presi tutta la scena nella Sala Azienda per le Arti della Palladino Company a Campobasso. I primi due protagonisti della bipersonale ‘Double face’ inaugurata per l’occasione con il supporto di uno sponsor d’eccezione: il professor Paolo D’Orazio appunto.Il box espositivo di Contrada Colle delle Api ha aperto gli oltre duecento metri quadri di spazio a un’altra importante mostra d’arte contemporanea in una serata molto partecipata e calda nonostante le gelide temperature esterne. Sullo sfondo le gradevoli atmosfere jazz del Donato Cimaglia trio, apprezzato e seguito dal pubblico presente come era avvenuto in occasione dell’evento ‘Learning to cheat/sound true’ di Max Papeschi.

I due artisti, amici e a confronto, si sono presentati e hanno raccontato delle loro straordinarie esperienze: di Cotellessa ha parlato in termini lusinghieri anche il grande Ennio Morricone, mentre Santoli ha ricordato il periodo in cui l’amico Lucio Dalla, che è stato il suo più grande collezionista, gli dedicò una canzone. Poi ha preso il microfono Paolo D’Orazio.

“Si tratta di due artisti che interpretano l’arte e il mondo in modo diverso – ha detto il noto e apprezzato artista romano, questa volta con indosso i panni del critico - Cotellessa rappresenta con la luce e il colore il segno e la forma, che diventano ingrandimenti positivi e negativi e che danno sensazioni particolari e diverse di quello che è il micromondo. Invece Leonardo Santoli, l’altro artista di questa bipersonale, porta avanti il discorso della figurazione simbolica. Nel suo mondo ci sono dei segni, ma anche dei messaggi particolari che passano dalla magia del mondo zodiacale, con il cosmo tradotto in figurazioni con animali e cartine geografiche. E ci sono pure simbologie arcaiche. Il colore dà movimento a tutta quanta l’opera. Direi che in Santoli si sente l’influenza dell’arte bolognese e fiorentina, città teatro della sua vita di uomo e di artista. Dall’altra parte Cotellessa esprime i canoni della scuola romana di Forma 1, in particolare quella di Consagra e Accardi. Le opere esposte – ha concluso – sono tutte molto interessanti, complimenti alla Palladino Company per questa ennesima bella esposizione”. Che è stata resa possibile grazie all’importante sodalizio stretto con l’Associazione Culturale “Pescara Art Evolution” con in testa il pittore Giancarlo Costanzo.

Buona la cornice di pubblico, a conferma che, un mattone alla volta, la Palladino Company si è guadagnata l’attenzione e la fiducia dei campobassani e si sta accreditando sempre di più anche a livello nazionale. La mostra resterà aperta tutti i giorni, tranne la domenica, fino al 15 giugno. (Fonte)



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