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domenica 14 aprile 2013

Achille Pace e il Premio Termoli


Dalla pagina facebook di Achille Pace propongo questo scritto condiviso dal maestro circa le motivazioni che portarono il premio Castello Svevo a diventare Premio Termoli, tra i Premi più interessanti in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta.

COLGO L' OCCASIONE PER PUBBLICARE IL MIO SCRITTO DI PRESENTAZIONE AL CATALOGO DEL V PREMIO TERMOLI DEL 1960 PER RISPONDERE ALLE NUMEROSE DOMANDE SULLE MOTIVAZIONI E SUI CONTENUTI DELLE MOSTRE DEL PREMIO TERMOLI. RISULTERA' CHIARA LA MIA IDEA DI SEGUIRE ATTRAVERSO LE VARIE EDIZIONI DEL PREMIO TERMOLI UNA LINEA STORICA EUROPEA CHE TESTIMONIASSE E TENESSE CONTO DELLO SVILUPPO ARTISTICO CHE HA AVUTO LUOGO DALL'INIZIO DEGLI ANNI SESSANTA AI NOSTRI GIORNI.

1960: 5^ edizione della Mostra di Termoli.
Ma più che il fatto anagrafico, quest'anno è importante soprattutto sottolineare che la nostra Mostra ha ottenuto giuridico riconoscimento da parte dei Ministeri dell'Industria e della Pubblica Istruzione che, con Decreto 1 Dicembre 1959, l'hanno inclusa tra le manifestazioni artistiche nazionali.
Un ciclo si compie, un secondo se ne apre -
Si apre un nuovo ciclo caratterizzato dal generoso sforzo di attirare verso il Premio " CASTELLO SVEVO" l'attenzione delle vene più vitali dell'Arte contemporanea, di liberare la mostra da tutte le deteriori preoccupazioni campanilistiche, di aprire la manifestazione a tutte le voci dell'arte e della cultura, di superare ogni residua mentalità provincialistica , di doppiare lo scoglio della polemica tra vecchio e nuovo , tradizionale e d'avanguardia, classico e moderno, di tentare di fare della Mostra una rassegna organica in cui orientamenti e scuole , tentativi ed indirizzi , cenacoli e correnti , trovassero il loro giusto posto e la loro rigorosa considerazione di momenti importanti o essenziali , comunque mai inutili , della vita e della storia dell'Arte.
Si apre un ciclo di orizzonti più ampi di una esposizione che non abusa della qualificazione di mostra nazionale per il livello di artisti partecipanti , per l'impostazione programmatica, per la valorizzazione di ogni studio e ricerca che sia il portato di una viva sensibilità, per la ferma convinzione degli organizzatori di servire , non le correnti, ma l'Arte , di non mortificare le Scuole che accendono e vivificano ideali e studi , ma di non mitizzare particolari orientamenti , se è vero che la storia dell'uomo nella ricerca della verità e della bellezza non permette , ai ricorrenti interrogativi , risposte perentorie e definitive .
Questo complesso di esperienze e prospettive potrà sfuggire solo a chi , visitando la mostra, si pone nella più antistorica delle posizioni ; ossia di chi , ricercando la conferma di un suo ideale di bellezza e non trovandolo , si allontanerà indignato , o di chi , ravvisando concordanze di idee , esalterà il valore della manifestazione, negando nel contempo ogni significato agli altri orientamenti.
Alla storia dell'arte hanno dato contributi fondamentali sia coloro che hanno accolto l'ideale dell'artista creatore di forme di bellezza secondo uno schema fissato in eterno , sia coloro che definiscono la natura creatrice , demiurgica dell'artista che , irrompendo emotivamente sui mezzi espressivi, si crea un suo mondo, anzi attribuisce unica realtà al suo mondo fantastico , sia coloro che senza sovrapporre una propria idea a priori della bellezza o dello spazio, tendono solo a sollecitare dalla materia le forme che essa può dare, stabilendo una inter-azione con essa paghi di suscitare direttamente le immagini di un processo e rifiutandosi di riprodurre indirettamente la rappresentazione di una esterna verità , sia coloro che hanno avuto un senso ironico della vita ed hanno confidato nel significato armonico della natura , sia coloro che cogliendo gli aspetti dilemmatici ambigui , hanno scoperto le fratture, le disarmonie , il mostruoso , ed hanno sconvolto l'ideale classico. Né è inutile sottolineare le fasi che puntualizzano gli ultimi anni della storia dell'arte : l'emergere dell'istanza realista intesa come aderenza tematica ai fatti sociali, l'esigenza di una modernità assoluta di forme , facendo pura astrazione dalla socialità, l'assunzione graduale dell'avanguardia a fatto ufficiale e, poco dopo ,il dilemma tra astrazione e figurazione: infine l'irruzione del movimento dell' "informel", come denuncia di una condizione drammatica di irrazionalità nel mondo moderno; e infine, l'esigenza di superamento di quest'ultimo movimento .
Di tutti questi momenti e di tutti questi orientamenti, una Mostra, per quanto vasta e bene organizzata, può dare oggi soltanto un'idea molto approssimativa.
In questa quinta edizione della Mostra di Termoli, il visitatore di buona volontà ne ritroverà certamente le tracce essenziali e ne trarrà , è augurabile ,stimoli e spunti per le proprie ulteriori meditazioni. (Achille Pace)


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