pagine

mercoledì 10 agosto 2011

Premio Termoli 2011

Nato su iniziativa di Achille Pace, il Premio Termoli è giunto alla sua 56esima edizione. Grazie alla tenacia del maestro e alla costante attenzione delle autorità amministrative succedutesi alla guida della città molisana, la raccolta civica si è arricchita nei decenni di pregiate opere d’arte contemporanea, testimonianze preziose della vivacità culturale di Termoli e, più in generale, dell’intera regione. Lo spazio che ospita le opere è quello della ex-chiesa di Sant’Antonio, con un allestimento su due livelli che abbraccia l’intera superficie, compresa la zona absidale.Sono 31 le opere esposte, 15 delle quali fanno parte della raccolta civica, selezionate come le più rappresentative delle diverse stagioni dell’arte contemporanea italiana. Da Carla Accardi a Piero Dorazio, da Tano Festa a Luigi Ontani, da Mario Schifano a Giulio Turcato e lo stesso Achille Pace si ritrovano, in una sorta di collettiva allargata e corale, a dialogare con 16 protagonisti dell’arte italiana degli ultimi decenni. Una scelta, quella del curatore Lorenzo Canova, docente di Arte contemporanea all’Università del Molise e recentemente nominato Sovrintendente della Fondazione Molise Cultura, mirata a far luce su un dialogo ininterrotto tra artisti, che annulla le distanze anagrafiche ed espressive.



Gli artisti contemporanei chiamati a confrontarsi con i loro celebri colleghi comunicano attraverso linguaggi differenti. L’invito è a tessere e ad intrecciare dei fili (come quelli delle opere di Pace) in uno scambio che possa essere al tempo stesso stimolo e narrazione.

Il risultato fa percepire un’armonia simile a una prova d’orchestra dove la cifra stilistica di ciascuno, sia essa legata all’immagine o al più puro astrattismo, non sottintende alcun contrasto generazionale o di scuole. Si avverte, viceversa, una condivisione nel rispetto delle specifiche individualità.

Paolo Angelosanto propone la bandiera come specchio delle contraddizioni del Paese, una chiave di lettura che è denuncia, come quella di Angelo Bellobono che accosta l’orrore della guerra all’opulenza vacanziera; Francesco Cervelli ci porta nelle sue atmosfere liquide e sospese, che inquadrano ambienti simili a set cinematografici; ci sono anche le scomposizioni geometriche e cromatiche di Marco Colazzo, l’Amarcord disincantato e struggente di Mauro Di Silvestre, l’intenso vigore pittorico dei personaggi senza tempo di Stefania Fabrizi, i simboli dei quattro Evangelisti di David Fagioli che diventano punti cardinali nei suoi segnali stradali; in mostra anche Francesco Impellizzeri, che impagina la sua attività di performer definendone ironicamente dettagli e contorni; le fragilità dei sottili lacerti di carta, che, attraverso le mani di Susanne Kessler si impadroniscono di volumi definiti, facendosi scultura; la raffinata ricerca pittorica di Federico Lombardo negli acquarelli e nelle rigorosissime pennellate digitali dei suoi ritratti, le giovani intuizioni di Manovella (Luciano Sozio) che assimila e restituisce le lezioni dei suoi più diretti maestri; è presente anche Ernesto Morales, con i suoi paesaggi che parlano di antiche rotte di migrazione e della dolce malinconia della lontananza; la ricercatezza tecnica che si mescola al glamour allusivo e pop di Adriano Nardi; il filo della narrazione, scandito con tratto meticoloso da Andrea Nicodemo; l’aria nitida e immobile del sole africano, che Luca Pace vede con occhio sensibile e onirico, mentre Marco Verrelli traduce in termini poetici e meditativi le inquadrature alienanti metropolitane.

La mostra resterà aperta fino al 24 settembre (con orario: luglio-agosto: 17-24; settembre 10-12 / 17-20); al termine, la giuria decreterà tra i 16 artisti partecipanti il vincitore del Premio.

Va infine segnalato che l’amministrazione cittadina, attraverso l’Assessore alla cultura Cocomazzi e contestualmente all’inaugurazione del Premio Termoli, ha aperto al pubblico un nuovo spazio museale da poco ristrutturato (in Corso Fratelli Brigida ) dove, in un allestimento sperimentale, sono stati esposti una ventina circa di lavori di Gualtiero Nativi, Remo Brindisi, Turi Sottile, Lia Drei, Marisa Busanel, Paolo Borrelli ed altri artisti; sono previsti orari di visita nel weekend nell’arco dei prossimi sei mesi, in seguito le opere esposte verranno sostituite da altre tra le ben 400 della raccolta civica.

Si resta quindi in attesa di scoprire il nome del vincitore del premio Termoli, ma, nel valutare l’atmosfera che si è percepita all’inaugurazione, il vero trofeo se l’è già aggiudicato la coralità, il clima tutt’altro che competitivo tra gli artisti presenti che frequentano amichevolmente gli studi e le mostre gli uni degli altri; l’immagine è quella di un’allegra foto di gruppo, sorprendente ed impensabile per chi vede troppo spesso nel mondo dell’arte il riflesso di una società astiosa poco incline alla leggerezza di un confronto sereno.

Maria Arcidiacono su Artapartofculture

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...