Mostra d'Arte Contemporanea della Grande Scuola Isernia
Artisti in mostra:
Arturo Beltrante
Rino Capone
Cosmo di Florio
Enzo Iovino
Nazzareno Serricchio
Antonio Tramontano
Itinerario:
VENAFRO \\ Anfiteatro Verlasce \\
inaugurazione domenica 14 giugno 2015 ore 17:00
fino al 21 giugno \\ aperto nei giorni e negli orari d'ufficio della Soprintendenza
ISERNIA \\ Auditorium Unità d'Italia \\
inaugurazione domenica 28 giugno 2015 ore 17:00
fino al 7 luglio 2015 \\ aperto tutti i giorni dalle ore 18:00 alle ore 20:00
PIETRABBONDANTE \\ Municipio \\
inaugurazione domenica 2 agosto 2015 ore 17:00
fino al 12 agosto 2015 \\ aperto nei giorni e negli orari d'ufficio del Municipio
BOJANO \\ Palazzo Colagrosso
inaugurazione domenica 16 agosto 2015 ore 17:00
fino al 26 agosto 2015 \\ aperto tutti i giorni dalle ore 18:00 alle ore 20:00 escluso i giorni 20 e 26 agosto
L'associazione ringrazia:
l'Assessorato alla Cultura del Comune di Isernia;
La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise;
il Sindaco di Venafro - Antonio Sorbo;
l'Associazione MEMO Canitieri Culturali di Venafro;
l'Associazione Vivere Bojano;
il Sindaco di Pietrabbondante Giovanni Tesone;
“Confini Aniconici” è l'idea di un'arte che si rappresenta attraverso segni e materiali, lungi dal diventare immagini di chiara interpretazione, figlia di pensieri che percorrono visioni che non si soddisfano di strutture semplici e tradizionali ma anelano, quasi in un esistenziale bisogno, ad esplicarsi tramite simboli, dando forme ad idee personali e richiami emotivi. La sperimentazione è una costante in questa mostra itinerante: incontriamo artisti che non si fermano al “conosciuto” ma, con un ingegno fuori dal comune, ispirati da un'arte che sembra a molti dimenticata, si raccontano con lavori studiati, meditati, amati e fortemente voluti; sono voci che chiedono di rompere il silenzio che una società odierna assopita relega in un imbuto infernale di passività e disinteresse. L'aspetto culturale dell'uomo moderno è socialmente deprecabile, sia per l'educazione mal impartita che per l'apprendimento mal recepito. L'arricchimento interiore aiuta, sollecita e migliora la capacità critica del singolo, lo fornisce degli strumenti per non diventare una semplice spugna che “assorbe” il circostante senza nessun tipo di filtro a selezionare le informazioni: l'uomo contemporaneo è pericolosamente sempre più vicino ad assomigliare ad una sorta di colino bucato. La cultura, anche quella artistica, è qualcosa che l'uomo deve imparare a coltivare ed amare; una politica culturale capillare sul territorio diventa quasi una fisiologica necessità.
Spesso ci si dimentica dell'importanza del territorio in relazione alla sua valorizzazione culturale creando, così, una frattura che diventa sempre più evidente in termini di scarso interesse ed incapacità di comprendere l'importanza di eventi creati per la collettività. “CONFINI ANICONICI” vuole abbattere queste barriere culturali riappropriandosi dell'essenza originale dell'arte come momento di condivisione totale per una piena comprensione dell'importanza della stessa, intesa come veicolo di messaggi iconici o aniconici. Il Molise è una terra ricca, ma di una ricchezza poco sconosciuta o volutamente ignorata, che ha bisogno di rinascere e di svelarsi: questa è la finalità della mostra che unisce artisti desiderosi di concretizzare questo obiettivo. L'arte è di tutti, è sintomo di qualcosa che prende vita e tocca coloro che si avvicinano ad essa, arricchendo sia da un punto di vista culturale che emozionale. La sensibilità è cosa di tutti, ma non tutti la usano allo stesso modo; l'arte, dunque, si muove su questo binario di stimoli per incentivare un'attenzione sempre più calante. Arturo Beltrante, Rino Capone, Cosmo Di Florio, Enzo Iovino, Nazzareno Serricchio e Antonio Tramontano, che rappresentano egregiamente la Grande Scuola Isernina, vogliono esplorare nuovi orizzonti grazie ad una comunione di intenti che li unisce in questa “art in motion”: attraverso l'immagine l'uomo ha sognato, immaginato, si è emozionato, ha osservato con occhio critico ciò che aveva davanti, con l'ausilio di chiavi di lettura che per secoli hanno aiutato a risolvere il grande rebus dell'arte; ora, l'immagine nella sua figurazione è un lontano ricordo perché è l'arte aniconica la nuova frontiera, la capacità di sintetizzare e destrutturare le forme nel loro aspetto più minimale. La figura si decompone, si dissolve per lasciare spazio a linee ed idee: si viene, pertanto, a creare una sorta di dicotomia tra forma ed idea, in realtà solo apparente. La diversità di linguaggio non implica l'impossibilità di estrapolare un significato che ne identifichi l'idea originaria ma viene usato, solamente, un percorso alternativo più complesso, che chiede di essere letto oltre il tangibile e la sensazione visiva che percepiamo.
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