“Perché tanti operatori culturali che hanno divulgato il nome del Molise in tutto il mondo sono stati totalmente ignorati dalla mostra del padiglione molisano della biennale di Venezia?”. E’ una delle domande poste da Nicola Occhionero, ex assessore provinciale a Campobasso con delega alla cultura e attuale componente della segreteria regionale del Pdci. Sulla mostra allestita a Isernia presso l’Officina della Cultura rischia di esplodere una polemica durissima. L’intervento di Occhionero probabilmente è solo l’innesco della miccia. Il padiglione è stato inaugurato nei giorni scorsi dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, alla presenza del Presidente della Regione Michele Iorio e del Presidente della Provincia di Campobasso Luigi Mazzuto. Non entrando nel merito delle qualità creative degli artisti presentati, Occhionero sottolinea la pesante assenza dalla mostra di molti, troppi, artisti storici del Molise. “Sorge quindi – afferma l’ex assessore provinciale - un pesante interrogativo sulla metodologia seguita nell’organizzazione del padiglione della biennale”. Occhionero pone, quindi, una serie di interrogativi: “Perchè il numero iniziale di otto artisti precedentemente selezionati, divulgato dai media nazionali, in neanche due mesi si è quasi triplicato? In base a quale linea culturale il selezionatore ha deciso di infoltire il numero dei partecipanti? Quale ufficio regionale ha curato tutta l’operazione? Esiste una nomina ufficiale del selezionatore? Chi ha firmato questa nomina? Ma soprattutto chi è questo fantomatico selezionatore e quali sono i suoi titoli professionali e le pubblicazioni artistiche da lui prodotte?”. Secondo Occhionero solo avendo queste risposte è possibile valutare serenamente la qualità dell’operazione culturale messa in atto. “Altrimenti ci troveremo ancora una volta di fronte a un caso di ‘mala sanità culturale’ – prosegue - Come Comunisti Italiani del Molise ci rivolgiamo a tutti gli artisti molisani che con dedizione giorno per giorno lavorano per la ricerca artistica e per l’emancipazione culturale della regione, fuori dalle logiche clientelari e dal mercato del ‘sottobosco’ imperante”. Infine Occhionero si rivolge a Iorio e gli chiede di fornire risposte chiare agli interrogativi sollevati. (Su Caffèmolise)
A ciò si aggiunge il fatto che l'Officina della Cultura da Lunedi 11 Luglio, giorno dell'inaugurazione della Biennale alla presenza del curatore prof. Vittorio Sgarbi , a Domenica 17 la Mostra è stata chiusa: Mercoledì( pomeriggio), Venerdì (pomeriggio), Sabato e Domenica. Insomma la prima settimana su sei giorni utili (il Lunedì è chiuso) quattro è stata chiusa. Sul cartello affisso al cancello del Museo è scritto: "Il Museo è chiuso per motivi tecnici, riaprirà Martedì alle 9,30". Ieri però era ancora non apriva.
A ciò si aggiunge il fatto che l'Officina della Cultura da Lunedi 11 Luglio, giorno dell'inaugurazione della Biennale alla presenza del curatore prof. Vittorio Sgarbi , a Domenica 17 la Mostra è stata chiusa: Mercoledì( pomeriggio), Venerdì (pomeriggio), Sabato e Domenica. Insomma la prima settimana su sei giorni utili (il Lunedì è chiuso) quattro è stata chiusa. Sul cartello affisso al cancello del Museo è scritto: "Il Museo è chiuso per motivi tecnici, riaprirà Martedì alle 9,30". Ieri però era ancora non apriva.
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