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venerdì 26 ottobre 2012

Restart - Permanenze/Evoluzioni - Un nuova galleria d'arte nel cuore di Campobasso


Nasce a Campobasso un nuovo spazio espositivo dedicato al mondo dell'arte: situata nel cuore della città, ARTes Contemporanea si propone come luogo di valorizzazione e sviluppo dell'ambiente locale, discostandosi da logiche estemporanee e con attenzione al circuito nazionale di galleristi e collezionisti.
Per volontà di Vincenzo Manocchio e Laura Potito, e della loro casa editrice "Regia Edizioni", è stata individuata come sede della galleria e dell'attività del gruppo editoriale "Villino Madonna", palazzina in stile liberty nel cuore di Campobasso, in Viale Elena n. 60.
La galleria "ARTes contemporanea" avrà a disposizione tre grandi ambienti, ristrutturati per l'occasione e dotati di tutti gli standard museografici, capaci di offrire uno spazio dinamico e vitale.
In occasione dell'apertura ufficiale i critici d'arte Tommaso Evangelista e Silvia Valente - unitamente ai galleristi - hanno ideato una mostra collettiva volta alla introduzione di alcune delle personalità artistiche più rappresentative, per storia, ricerca e sperimentazione, del panorama locale. RESTART - Permanenze/Evoluzioni avrà come obiettivo quello di fornire, senza la pretesa di essere completi o selettivi, una chiave di lettura chiarificatrice dell'andamento creativo molisano degli ultimi decenni.

Artisti ospiti: Tito Amodei, Paolo Borrelli, Fausto Colavecchia, Emanuela De Notariis, Nicola Dusi Gobbetti, Barbara Esposito, Ermelindo Faralli, Elio Franceschelli, Dante Gentile Lorusso, Luigi Grandillo, Michelangelo Janigro, Vincenzo Mascia, Vincenzo Merola, Nicola Micatrotta, Pasquale Napoli, Massimo Palumbo, Sara Pellegrini, Michele Peri, Nazareno Serricchio.

Il vernissage della mostra è previsto per sabato 27 ottobre 2012 alle ore 18:00 presso "ARTes contemporanea" in Viale Elena ("Villino Madonna" - incrocio con via Albino). Seguirà aperitivo con buffet.
Contatti: 0874 443377 / +39 345 7824464

CONCEPT

L'apertura di un nuovo spazio espositivo rappresenta un momento delicato di confronto con la città perché viene a porsi, contemporaneamente, come azione di continuità e gesto di rottura, ma anche configurazione di nuove prospettive di senso e riflessione sull'autenticità dei luoghi e delle espressioni. L'idea, quindi, del nuovo inizio (restart) - unitamente al concetto di ripresa - non va nella direzione del semplice rapporto con un passato da far riemergere, nel segno di un fin troppo abusato archetipo di genius loci, ma volge nella prospettiva del rinnovamento attraverso un più recente sguardo critico.
Ciò ha condotto, pur con tutte le cautele del caso e nel rispetto della continuità storica e della tradizione, a immaginare una mostra che fosse rappresentativa - nella selezione degli artisti - di tali problematiche, proponendo anche differenti contrasti. La scelta di artisti operanti sul territorio da lungo tempo, unitamente al coinvolgimento delle nuove generazioni creative, offre un momento di confronto/scontro tra l'idea di una permanenza dell' "attuale" ed una veterana evoluzione. Il legame con la storia dell'arte locale si fronteggia con l'ipotesi della verifica attraverso un libero dialogo tra le opere, svincolato da logiche retrospettive e/o invadenze del nuovo. I lavori, pertanto, si pongono come impressioni, mutevoli e disuguali, sul confine della critica, svolgendo un'azione "terapeutica" orientata alle recenti ipotesi di visione.
Per evitare la singola evidenza, inoltre, è stato chiesto agli artisti di fornire anche un disegno o un elaborato grafico che mostrasse le dinamiche dell'evoluzione creativa e al tempo stesso fosse ulteriore testimonianza di progettualità e di azione.

Comunicato stampa

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