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sabato 3 novembre 2012

Michele Peri - Il racconto, la scultura


Sabato 3 novembre alle ore 18,30 sarà inaugurata la mostra personale dello scultore Michele Peri dal titolo “Il racconto, la scultura”, preceduta da una presentazione dell’opera dell’artista molisano che si terra presso la sala delle conferenze del Museo-Frac di Baronissi.

Questa è la prima significativa personale in area campana dopo circa trent’anni da quella allestita alla Galleria san Carlo di Napoli: ordinata da Pasquale Ruocco essa ripercorre, attraverso opere cariche di una straordinaria essenzialità narrativa, le esperienze di questo ultimo decennio nelle quali l’artista di Rocchetta al Volturno ha maggiormente insistito sull’invadenza dello spazio, assunto come “materia” di una narrazione autobiografica.

“Con la mostra dedicata allo scultore Michele Peri, formatosi nel clima della cultura artistica napoletana della fine degli anni Sessanta, si apre – evidenziano Giovanni Moscatiello sindaco di Baronissi e Nicola Lombardi assessore alla cultura – una nuova stagione espositiva: abbiamo svoltato il primo decennio di attività con significative esposizioni che hanno immediatamente segnalato il FRaC come punto di riferimento di quanto accade nel mondo della creatività artistica dell’Italia meridionale.

Esposizioni, rassegne, antologiche sempre frutto di attente ricerche sul campo, in aperto dialogo con i giovani artisti, i protagonisti di questi nostri anni e, al contempo, di una nuova pratica di ricerca storiografica che ha reso possibili antologiche quali, tra le tante, quella di Guido Biasi, la prima in Italia dal 1964, di Gerardo Di Fiore, di Errico Ruotolo, di Virginio Quarta e di Angelo Casciello, nonché la grande rassegna dedicata ai maestri del disegno italiano contemporaneo, ospitata lo scorso dicembre.”

L’esposizione accoglie sette installazioni, tra queste alcune realizzate dall’artista appositamente per questa mostra, vale a dire Riflessi, Concerto d’aria composta da 48 cuscini in plastica color argento gonfiati e posti alle stravaganti irrealtà della lampada di Wood e la grande parete Bianco in progress. In mostra inoltre la poetica Gocce, una installazione del 1995 e Vele del 2009.
“L’artista a fine del decennio ottanta avvia un processo di frantumazione delle masse scultoree – osserva Ruocco –, spostandosi sempre più verso il campo dell’installazione, aggiungendo nello spazio una ricostruzione fantastica del reale.

Penso a Sole nero, un pesante globo di ferro sospeso, attorno al quale si muovono come pianeti elementi in cemento, una visione cosmica che spinge l’autore a sfidare le leggi di gravità liberandosi dei vincoli stabiliti dal pavimento e dalle pareti; a Movimenti circolari, del 1989, nella quale la ieraticità che aveva contraddistinto le precedenti opere cede il passo ad un nuova esuberanza espressiva, proiettata in ogni direzione attraverso tondini di ferro che fuoriescono, come raggi solari, da corpi lignei. L’artista spinge la pratica scultorea a proporsi come presenza viva, disposta a dialogare, cioè a farsi conoscenza dello spazio che la accoglie, anche con incursioni nel campo dell’urbano, che prenderanno maggiormente forma s nel corso degli anni Novanta e nei primi del Duemila.”

“La ricerca plastica di Michele Peri – è quanto evidenzia Ada Patrizia Fiorillo nelle pagine introduttive al catalogo – trattiene in sé molte peculiarità di cui una, di indubbia connotazione, è quella di segnalarsi per una leggerezza che è anche veicolo di grande forza, sia essa narrativa, evocativa nonché, sovente, di pregnanza strutturale. Non si tratta di aspetti contraddittori. L’artista è pienamente dentro le vicende della scultura contemporanea di cui si fa interprete fecondo, registrandone le potenzialità, le sperimentazioni, il suo essere corpo vivo e concreto nello spazio della realtà, trascesa con quella dose di immaginazione che ogni opera d’arte porta con sé.

Ecco allora farsi avanti per Peri innanzitutto il valore della materia cui egli risponde con il bisogno di saggiarne tra le più varie e consentite al percorso della plastica moderna, dal legno, al ferro, al rame, al vetro, all’alabastro del Volturno, alle resine, alla luce, alla terra; poi il dettato della forma che per Peri assume un valore relativo sia in ragione dello spazio che l’accoglie sia in virtù del contenuto; infine il desiderio di approdare ad una sintesi espressiva in grado di restituire volumi calzanti ad un’interiore necessità di dire.”

In occasione della mostra è stato pubblicato, da Gutenberg Edizioni, un catalogo monografico curato da Pasquale Ruocco, introdotto da scritti di Massimo Bignardi ed Ada Patrizia Fiorillo, da un’ampia lettura critica del curatore, un’antologia della critica con testi, tra gli altri, di Marcello Venturoli, Achille Pace, Vitaliano Corbi, Gérard-Georges Lemaire, Giorgio Di Genova, apparati biografici e bibliografici ed un corredo illustrativo a colori e in bianco e nero.

Michele Peri è nato a Rocchetta al Volturno nel 1947 dove vive e lavora. Diplomatosi maestro d’arte presso l’Istituto d’Arte di Isernia, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ove frequenta il corso di pittura del maestro Brancaccio, diplomandosi nel 1968. I suoi interessi iniziali sono rivolti alla pittura, declinando impianti di forte vivacità cromatica: v’è in questo periodo l’attenzione alle immagini tratte dal paesaggio che lo circonda.

Gli anni Ottanta segnano un deciso passaggio alla scultura, fatta eccezione per alcune tele che l’artista realizza tra il 1983 e 1’84 sul tema della “terra-colore”. Più recente, invece, l’apertura del suo lavoro verso lo ‘progettazione’ dello spazio approdando ad installazioni di carattere ambientale. Tra le principali mostre personali: 1982,Galleria Arte Più, Expo Arte, Bari; 1983 Palazzo di Città, Cassino; 1985, Galleria San Carlo, Napoli; Galleria Le Colonne, Brescia; 1987, Galleria Il Castello, Maddaloni; 1990, Sala 1, Roma; Galleria Fluxia, Chiavari; 1991, Chiostro della Curia Vescovile, Cassino; Galleria Aedes, Cassino; Galleria Dedalos, San Severo; 1992, Galleria Dedalos, San Severo; Galleria La Seggiola, Salerno; 1997, Palazzo Pollice, San Martino in pensilis; 2001, “Kalenarte”, Casacalenda Campobasso; 2010, Istallazione per Enel Energia Museo.

Tra le principali recenti partecipazioni a rassegne: 2009, “Il mistero della Croce dalla kenosi alla gloria”, Galleria Travaglini, Pesche; XXVIII Mostra d’Arte Contemporanea, Palazzo Baronale, Isernia; Enel Energia, Museo del Secondo Risorgimento, Rocchetta a Volturno; 2010, Collettiva d’arte contemporanea, Palazzo Castani, Sermoneta; Festa del Merlo, Saviano; XX Kalenart 1990-2010, Museo all’aperto, Casacalenda; “Oltre il Ponte. Omaggio a Jaime Pintor” Museo del Secondo Risorgimento d’Italia, Rocchetta a Volturno; “La natura, l’arte ed il gioco”, Parco del Circeo, Latina: “Patini in-con-tra Castel di Sangro”, Castel di Sangro; “Ebbrezze d’arte”, Macchia d’Isernia; 2011, “VolturnArt- 150 Artisti per l’Unità d’Italia”, Rocchetta a Volturno; “Sotto il segno del Toro: Mithra”, Museo archeologico, Santa Maria Capua Vetere;“Carte Contemporanee. Esperienze del disegno italiano dal 1943 agli anni Novanta – Omaggio agli anni Novanta – Omaggio ad Ugo Marano ”, Museo FRAC Baronissi.

(Fonte: Artribune)

Concerto d'aria, installazione, 2012

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